

![]() | Chi viene in Sardegna ha la straordinaria possibilità di fare un viaggio particolarissimo, ricco di sorprese e di suggestione. E' un viaggio attraverso il tempo, dentro l'anima e l'origine misteriosa di un popolo semplice, eppure così ricco di creatività e di fantasia. E' un viaggio alla scoperta degli antichi modi di vestire, alla ricerca dei mille segreti nascosti negli antichi costumi tradizionali. Ce ne sono un'infinità, diversissimi tra loro. Nessun' altra regione italiana ne ha un numero uguale. In Sardegna praticamente ogni paese ha i suoi costumi e li difende con orgoglio, perché l'antico modo di vestire nasconde l'identità stessa di ciascun paese, rappresenta la testimonianza vivente della sua cultura e del modo di intendere il divertimento, il lavoro, il dolore. |
![]() | Perciò il turista che capitasse in un giorno qualunque a Busachi, in provincia di Oristano, oppure a Desulo, Tonara ed Orgosolo, in provincia di Nuoro, troverebbe ancora molte persone anziane vestite come duecento anni fa. Da questo punto di vista il tempo sembra proprio essersi fermato. |
Antichi costumi tradizionali della Sardegna
Antichi costumi tradizionali della Sardegna
Foto sui costumi sardi, costume di Desulo, costume di Orgosolo, pariglie a cavallo, costume di Oristano, sfilata di Sant'Efisio di Cagliari, monumenti della Sardegna, chiese. Un pò sulla cultura dell'isola così varia e diversa. Un occhio a ciò che ci ditingue dalle altre culture.
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ato in...
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Maria Giovanna Cherchi

Non potho reposare amore ‘e coro
Pensende a tie so donzi momentu
No istes in tristura, prenda ‘e oro
Ne in dispiachere o pensamentu
T'assicuro ch’ a tie solu bramo
Ca t'amo forte t'amo, t'amo, t'amo
Si m'essere possibile d'anghelu
S'ispiritu invisibile piccabo
Sas formas e furabo dae chelu
Su sole e sos isteddos e formabo
Unu mundu bellissimu pro tene
Pro poder dispensare cada bene
Unu mundu bellissimu pro tene
Pro poder dispensare cada bene
No potho viver no chena amargura
Luntanu dae tene amadu coro
A nudda balet sa bella natura
Si no est accurtzu su meu tesoro
E pro mi dare consolu e recreu
Coro, diosa amada prus ‘e Deus
Occhi quieti
Bambino nella ninna nanna del cosmo
Dall’universo, ora, qualcosa
Ci riporta te
Frimmat su mundu sa ‘oghe tua…
T'assicuro ch'a tie solu bramo
Ca t'amo forte t'amo, t'amo, t'amo
T'assicuro ch'a tie solu bramo
Ca t'amo forte t'amo, t'amo, t'amo
Unu frore che a tie,

bellu a sutta su nie,
a su sole e frearzu

mil’at a battire Deus
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Una stella nel mondo musicale isolano
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Maria Luisa Congiu
La sua storia e la sua vita
Nasce da un padre emigrato, con la valigia di cartone, e da una madre romana che le ha trasmesso la tenacia del carattere e l'inflessione di un accento che sbiadisce col tempo, nei lunghi transiti tra l'isola e il continente. Da piccola sognava di fare la disegnatrice di fumetti o l'archeologa, sua grande passione, poi il rientro in Sardegna a 18 anni.
In lei esplode il desiderio di conoscere la propria lingua, sente che puo' offrire spazi al suono e alla creativita'. Cosi' si misura nel canto, che attraverso questa lingua, imprime timbri e significanti inediti, intreccia fraseggi, ritmi e cadenze che dal ballo al testo poetico, aprono sentieri inesplorati.
A 19 anni si sposa con il musicista Pasqualino Puligheddu, al quale viene l'idea di fondare il "Duo di Oliena", insieme a Giuseppina Deiana, impostando canti tradizionali tipici a chitarra.
Nel 1999 esce il primo lavoro discografico, Sas sette meravizzas, dove lei era anche autrice dei testi.
Nel 2000 esce Bandelas, dove completa il suo percorso anche come musicista, scrivendone le musiche.
Il 2002 e' l'anno di Abbajara, nel quale collabora anche Paolo Pillonca con alcuni testi.
Dopo l'esperienza con il Duo di Oliena, con una separazione molto sofferta, i giochi sembravano chiusi. Ma lei si rimette in gioco con la sua musica e le sue canzoni, collaborando con altri artisti sardi come Francesco Demuru e, con al suo fianco il marito, affronta la vita di petto, con lo spirito di chi coltiva da tempo progetti generosi.
La casa di Oliena e' abitata anche dai tre figli che nel tempo hanno animato la vita della coppia, un maschio e due femmine.
Milagros, uno dei dischi piu' belli della sua carriera esce nel 2008, e contemporaneamente, a sorpresa, anche Soneanima, dedicato interamente al grande e mai abbastanza rimpianto Andrea Parodi. E' anche autrice di Lumera, la bellissima canzone dedicata con gratitudine ad Annamaria Puggioni.
Donna tenace e grintosa, avida di sapere e attenta alle sfumature preziose del vivere quotidiano, le sue canzoni piacciono anche alle nuove generazioni.
La musica che accompagna le composizioni di Maria Luisa e' derivata dall'attento ascolto di tutti i generi della musica sarda, dal canto a poesia alla chitarra, da su tenore a su ballu, alle melodie delle ninne nanne.
Evita le estensioni armoniche e canta in modo garbato, quasi controllato per non "disturbare", per non "offendere" l'orecchio e la sensibilita' di chi ascolta. Non urla, anche quando canta parole forti e di protesta sociale, ben sapendo che chi urla non sempre ha ragione.
Chi assiste ad un suo concerto tocca con mano tutte queste cose, con un magnifico sorriso sulle labbra, come quello di Maria Luisa Congiu, interprete fedele del suo popolo e della sua terra. La sua semplicita' e disponibilita' l'hanno resa una degli artisti piu' amati dal pubblico isolanohttp://www.senisonline.it Trallalera in sardo di Maria Luisa Congiu, Video di Rino Sedda .