La pagina di Maria Giovanna Cherchi




Nata e residente a Bolotana, inizia a cantare dall'eta' di 6 anni, questo, grazie al padre Pietrino, musicista e cantante solista dei "Greff" (anni 60'), dal quale ha ereditato la passione per la musica e proprio insieme a lui inizio' ad esibirsi nelle feste paesane.
La sua passione e' la musica sarda. Ha sempre sentito dentro di se una gran passione per i nostri suoni e colori, ascoltando e facendo tesoro di grandi artisti sardi come Mario Scanu, Maria Carta, Piero Marras etc.
Nel 1995 incide "Roccas", vince un concorso regionale e firma un contratto discografico.
Nel 1999 incide il suo primo disco dal titolo "Ammentos", dove interpreta brani inediti provenienti dalla trazione bolotanese. Il disco ottiene grande successo cosi come lo stesso suo spettacolo che decide di chiamare "Cantare la Sardegna".
Nel 2000 inizia a lavorare con Piero Marras e nel 2001 esce il suo secondo album dal titolo "Unu frore che a tie" che porta proprio la sua firma, insieme a quella del noto poeta Paolo Pillonca.
Nel 2003 nasce il terzo albun "Terramama", un disco nato in sordina ma che ha regalato tante soddisfazioni negli anni in quanto esso contiene brani come "Non potho reposare", " Ave maria ", " Lo scottis ( cantato da Tore Nieddu )", e tanti altri classici che lo rendono un sempre verde.
Il 2006 e' l'anno di " Mediterranea" un lavoro di ricerca durato 3 anni interamente arrangiato da Uccio Soro, virtuoso della chitarra ( ad eccezione di Malu ighinu, brano arrangiato da Paolo Poddighe ). In questo disco sono stati raggruppati diversi nomi del panorama musicale sardo ( Paolo Pillonca, Gino Marielli, Benito Urgu, Maria Luisa Congiu, Franco Madau, Manuel Rossi Cabizza ). Questo intento ha fatto in modo che ogni brano goda di propria personalita' dando all'intero disco una moltitudine di colori.
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Maria Giovanna Cherchi si esibisce dal vivo accompagnata stabilmente dal suo gruppo composto dagli amici: Tore Nieddu (Loiri) voce, chitarra ritmica e armonica a bocca - Marco Chessa (Sassari) Batteria e percussioni - Gianni Gadau (Porto Torres) Basso e Paolo Poddighe (Sassari) Tastiere, fisarmonica (arrangiamenti),
Maria Luisa Congiu
25 Aprile, 2009
La sua storia e la sua vita
Nasce da un padre emigrato, con la valigia di cartone, e da una madre romana che le ha trasmesso la tenacia del carattere e l'inflessione di un accento che sbiadisce col tempo, nei lunghi transiti tra l'isola e il continente. Da piccola sognava di fare la disegnatrice di fumetti o l'archeologa, sua grande passione, poi il rientro in Sardegna a 18 anni.
In lei esplode il desiderio di conoscere la propria lingua, sente che puo' offrire spazi al suono e alla creativita'. Cosi' si misura nel canto, che attraverso questa lingua, imprime timbri e significanti inediti, intreccia fraseggi, ritmi e cadenze che dal ballo al testo poetico, aprono sentieri inesplorati.
A 19 anni si sposa con il musicista Pasqualino Puligheddu, al quale viene l'idea di fondare il "Duo di Oliena", insieme a Giuseppina Deiana, impostando canti tradizionali tipici a chitarra.
Nel 1999 esce il primo lavoro discografico, Sas sette meravizzas, dove lei era anche autrice dei testi.
Nel 2000 esce Bandelas, dove completa il suo percorso anche come musicista, scrivendone le musiche.
Il 2002 e' l'anno di Abbajara, nel quale collabora anche Paolo Pillonca con alcuni testi.
Dopo l'esperienza con il Duo di Oliena, con una separazione molto sofferta, i giochi sembravano chiusi. Ma lei si rimette in gioco con la sua musica e le sue canzoni, collaborando con altri artisti sardi come Francesco Demuru e, con al suo fianco il marito, affronta la vita di petto, con lo spirito di chi coltiva da tempo progetti generosi.
La casa di Oliena e' abitata anche dai tre figli che nel tempo hanno animato la vita della coppia, un maschio e due femmine.
Milagros, uno dei dischi piu' belli della sua carriera esce nel 2008, e contemporaneamente, a sorpresa, anche Soneanima, dedicato interamente al grande e mai abbastanza rimpianto Andrea Parodi. E' anche autrice di Lumera, la bellissima canzone dedicata con gratitudine ad Annamaria Puggioni.
Donna tenace e grintosa, avida di sapere e attenta alle sfumature preziose del vivere quotidiano, le sue canzoni piacciono anche alle nuove generazioni.
La musica che accompagna le composizioni di Maria Luisa e' derivata dall'attento ascolto di tutti i generi della musica sarda, dal canto a poesia alla chitarra, da su tenore a su ballu, alle melodie delle ninne nanne.
Evita le estensioni armoniche e canta in modo garbato, quasi controllato per non "disturbare", per non "offendere" l'orecchio e la sensibilita' di chi ascolta. Non urla, anche quando canta parole forti e di protesta sociale, ben sapendo che chi urla non sempre ha ragione.
Chi assiste ad un suo concerto tocca con mano tutte queste cose, con un magnifico sorriso sulle labbra, come quello di Maria Luisa Congiu, interprete fedele del suo popolo e della sua terra. La sua semplicita' e disponibilita' l'hanno resa una degli artisti piu' amat
i dal pubblico isolano.<object width="445" height="364"><pa
Entrambi di Berchidda, Giovanni e Anna Maria Puggioni si sono affermati come Duo Puggioni. Il primo è nato nel 1942 e la seconda nel 1946. Prima che la malattia condizionasse pesantemente la voce di Anna Maria, il Duo Puggioni ha calcato i palchi di tutta l'isola ottenendo sempre un notevole consenso popolare, spesso comparendo nelle emittenti sarde, anche con sigle televisive. Frequenti anche le tournèe fuori dalla Sardegna, in Italia e all'estero.
La voce di Anna Maria, accompagnata dalla chitarra del fratello Giovanni, risultava sempre gradevole e moderna, di buona fattura, corrispondente ai gusti di gran parte del pubblico sardo. Dai primi anni '70 ai primi anni '90 il Duo Puggioni si è così affermato lasciando una grande impronta, contribuendo alla divulgazione del canto a chitarra in un modo del tutto personale, con una leggerezza che ha reso il Duo particolare, suggestivo e anche più accessibile.
Numerose poi le registrazioni che si sono susseguite nel tempo, ne elenchiamo qui alcune; si tratta di musicassette quasi tutte curate dal compianto Franco Idini, per la casa discografica Tekno Record. "Notte de chelu", "Serenadas", "La nostra Sardegna", "Semidas", "In su riu Mannu".
Attualmente, dei due soltanto Giovanni è in attività; in particolare, collabora con il Coro di Aglientu.
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